Gran Premio Tevere - Trofeo Contro Vento 2009 |
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Il nuovo gennaker ha salvato la "ciurma" del Pepe durante la prima giornata del Gran Premio Tevere. L'equipaggio ridottissimo, eravamo solo in 3, non ci ha permesso di utilizzare "arma di fine di mondo" il fantastico spi leggero di Fast Sail. Dopo una buona partenza, il vento debole, intorno ai 6/7 nodi reali, ha favorito il Pepe che, durante la prima bolina, è persino riuscito a raggiungere e superare Kartoffel un Bavaria 38 Match con caratteristiche veliche ed equipaggio sicuramente più sportivi di noi. In seguito, una rotazione sensibile del vento ha portato alcune barche dietro a noi (Cicci 7, il mitico Comet 910 N°0, Utopia e Madifra) ad alzare il gennaker ed a guadagnare pesantemente terreno sul Pepe, obbligandoci a rispondere immediatamente con il nostro nuovo gennaker. Nel bordo di ritorno il vento ha cominciato inaspettatamente a salire, le previsioni davano vento intorno ai 7 nodi, ma durante la regata si sono viste raffiche oltre i 22! Quindi le barche più grandi hanno iniziato a correre, superando purtroppo il Pepe che con equipaggio così ridotto non poteva certo competere. Un secondo posto di classe dietro Utopia ed un 11° overall non sono comunque disprezzabili. Al centro della foto grande si intravede la testa di Claudio Kolenc (tailer), Antonio Laureti Palma a destra (tattico e prodiere) mentre regola il gennaker nel bordo verso sud, si intravvede infatti sullo sfondo la costa a sud di Ostia. Nella seconda foto grande Madifra II, uno splendido Carter 37 in lamellare, si appresta a sorpassare il Pepe, mentre sullo sfondo si può vedere il mitico Cicci7.
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Nella foto grande l'arrivo del
Pepe con il timoniere
che, come da manuale, consulta l'orologio per verificare l'ora
d'arrivo, salvo poi dimenticarla 4 secondi dopo... Nella foto piccola di sinistra, Utopia, un velocissimo Ziggurat 995 sotto spi alla caccia, purtroppo riuscita, del Pepe. Al termine della regata sarà primo di classe proprio davanti al Pepe. Nella foto di mezzo un'altra immagine del nuovo gennaker del Pepe con i colori della bandiera svedese. A destra il Pepe ormeggiato "alla francese" dopo la regata: con 30 nodi è meglio evitare pericolose evoluzioni in porto specialmente se, per risparmiare peso, si sono lasciati a terra i parabordi...
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Nella seconda giornata del Gran Premio Tevere le previsioni davano nuovamente venti leggeri, sempre intorno ai 7 nodi, e si sono dimostrate ancora una volta completamente errate. Il vento leggero in partenza ci lasciava sperare in una buona prestazione del Pepe. Nel frattempo un'attenta lettura del regolamento di regata da parte di Antonio accendeva una vivace discussione a bordo: Antonio sosteneva che la boa di disimpegno poteva essere semplicemente tenuta sulla sinistra e non doveva necessariamente essere doppiata, l'intero equipaggio sosteneva il contrario, ma essendo compito di Antonio decidere sul da farsi abbiamo (di malavoglia!) aderito al suo suggerimento, pronti a metterlo sulla graticola se fossimo stati squalificati. Alla partenza 21 delle 22 barche partenti si sono accapigliate andando verso la boa di disimpegno, mentre il Pepe ha semplicemente abbattuto sulla prua della barca giuria, lasciando la boa di disimpegno sulla sinistra. Questo ci ha permesso di partire con un grandissimo vantaggio rispetto a tutti gli avversari, potendo inoltre contare, nel bordo di poppa, su un vento pulito. L'equipaggio più nutrito rispetto al giorno precedente ha permesso al Pepe di alzare lo spi leggero (ormai stabilmente denominato "arma di fine di mondo") che ha prestazioni esaltanti con vento leggero: il Pepe si permetteva una velocità di circa 4 nodi con 6 nodi di vento reale al gran lasco: grandissimo Maurizio Fastelli! Ci siamo quindi presentati con un consistente vantaggio alla prima boa... che però non era presente e questo fatto ci ha fatto perdere parte del nostro vantaggio. Come se non bastasse, segnalando al comitato di regata la mancanza della boa, abbiamo dato ai nostri competitor un grande vantaggio, perchè questi hanno potuto puntare direttamente sulla seconda boa guadagnando molto terreno sul Pepe. Nonostante questo anche alla seconda boa il Pepe si è presentato per primo, salvo essere sorpassato da Maggot poco prima della terza boa. Dalla terza boa fino all'arrivo una serie di bordi di bolina stretta con il vento rinforzato fino a raggiungere i 19 nodi in apparente. Il genoa grande, molto potente e disegnato per venti leggeri fino a 12 nodi, ha incominciato a perdere efficienza e nuovamente le imbarcazioni più competitive hanno potuto superare il Pepe che è giunto all'8° posto assoluto e primo di classe, conquistando così, grazie al 2° posto del giorno precedente, la vittoria nel raggruppamento IV classe IOR. Un risultato assolutamente inaspettato, visto lo spirito con cui è stata affrontata la regata, provare insieme al velaio le vele nuove e toglierci di dosso la "ruggine", ed il regolamento IOR dove il favorevole rating IRC del Pepe non conta nulla: ci siamo infatti trovati a regatare in tempo reale con barche come Utopia e Alpha Tau che hanno un rating IRC molto meno favorevole del Pepe. Sicuramente una classifica che tenesse conto del rating IRC ci avrebbe visto salire notevolmente nella classifica in tempo compensato. Nella prima foto grande, il vero protagonista della vittoria del Pepe che, con la sua intuizione nell'interpretazione del regolamento in fase di partenza, ci ha portato a guadagnare un consistente vantaggio sui nostri competitor. Nella seconda, l'ormai famoso "arma di fine di mondo", nella terza foto Antonio controlla gli avversari mentre tiene a bada l'arma e Maurizio Fastelli contempla il suo capolavoro... 3 immagini della "ciurma" del Pepe durante la seconda giornata del Gran Premio Tevere, al centro Claudio Kolenc (tailer), Antonio Laureti Palma a sinistra (tattico e prodiere) ed il velaio di fiducia del Pepe Maurizio Fastelli titolare di Fast Sail (tailer). Nelle prima foto piccola il timoniere ed armatore nella svolgimento delle sue funzioni, nella seconda un bella immagine del velocissimo Alpha Tau, un Barberis 34 giunto primo al Campionato Invernale di Roma nella categoria del Pepe, nella terza foto l'armatore mostra orgoglioso la coppa appena ricevuta dalle mani di Paolo Mirabile, organizzatore della regata ed armatore di Cicci7. Infine una breve descrizione grafica della geniale partenza del Pepe durante la seconda regata.
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